venerdì 22 febbraio 2013

Proposte per la Protezione civile del futuro

Una serie di proposte in vista della prossima legislatura
Numerosi responsabili territoriali della Protezione civile d'Italia, fra cui alcuni toscani, hanno firmato questo documento in vista della prossima legislatura

Alle soglie della XVII Legislatura un gruppo di esperti del settore, che hanno condiviso esperienze di gestione di emergenze, di governo territoriale e di attività di prevenzione, si interrogano sullo stato della Protezione Civile in Italia e formulano – attraverso un documento programmatico - alcune proposte per l’agenda del futuro Premier, affinché la Protezione Civile e la sicurezza territoriale diventino una “policy” strategica del Governo italiano e dell’intera Repubblica.

Il documento è articolato in una serie di punti, di seguito sintetizzati, e si conclude con una serie di raccomandazioni operative per i candidati Premier.

L’Italia nel Meccanismo di Protezione Civile dell’Unione Europea
Il periodo di programmazione europeo 2014 – 2020 contiene la previsione di una evoluzione del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. Come si relaziona l’Italia con questo scenario? Stiamo negoziando per avere il Volontariato italiano in prima fila, per valorizzare il sistema delle Colonne Mobili regionali e nazionali in un contesto Europa? Si sta lavorando per adeguare il nostro sistema alle nuove indicazioni dell’Unione per poter essere protagonisti? Si stanno disegnando nuovi progetti da finanziare con il budget europeo?

La Protezione Civile Italiana dopo la Legge 100/2012 : un nuovo inizio
Si auspica un nuovo inizio : una Protezione Civile post Legge 100/2012 con un Dipartimento adeguato ed attrezzato per rispondere efficacemente alle nuove esigenze dei governi regionali e locali e del volontariato, responsabilità ricondotte alle risorse, linee di comando chiare ed univoche, sistemi di allertamento condivisi, interoperabilità. Una Protezione Civile al passo con i tempi, anche dal punto di vista tecnologico, che sia già pronta ad inserirsi in un contesto in cui saranno create nuove aggregazioni, come le Città Metropolitane, senza perdere di vista il resto del territorio, sempre articolato e spesso frammentato in piccoli centri.

Prevenzione strutturale e Protezione Civile: riunire la filiera della sicurezza territoriale
Si invoca una rinnovata relazione di continuità tra prevenzione strutturale e prevenzione non strutturale, un piano decennale di messa in sicurezza territoriale dai rischi sismico e idrogeologico, unito ad un programma di manutenzione del territorio da condividere con Volontariato e Cooperazione Sociale, collegato ad un’azione di promozione della cultura della Protezione Civile e della sicurezza. Occorre un vero e proprio “patto sociale sulla sicurezza” tra le Amministrazioni della Repubblica, i Cittadini e le Imprese. Un patto che necessariamente tenga conto dei nuovi scenari di rischio indotti dai mutamenti climatici in corso. Gli esperti raccomandano di ridurre progressivamente gli elementi esposti a rischio e impedire che nuovi e sconsiderati utilizzi di suolo aumentino la pericolosità dei territori e sottolineano che un piano d’investimenti decennale per la messa in sicurezza e la manutenzione del territorio rappresenta altresì un fattore cruciale di ripresa della crescita.

Diffusione della Cultura di Protezione Civile - Comunicazione come fattore strategico
Si auspica lo sviluppo di una nuova coscienza di protezione civile, intesa come necessità di formazione individuale del cittadino, volta all'acquisizione di nozioni di base e di preparazione nell'ambito dell'intero ciclo dell'emergenza. Acquisire tale cultura è la condizione necessaria per formare la coscienza di protezione civile nei cittadini, per garantire l'individuazione in ruoli chiave di amministratori capaci, consapevoli ed esperti, come pure la professionalità degli operatori di protezione civile. Per ottenere un buon risultato occorre lavorare nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso l'individuazione di programmi di formazione strutturati, condivisi ed istituzionalizzati. Il coinvolgimento delle famiglie e di quelle professionalità, capacità e competenze che in esse si trovano è fondamentale, sino già dalla fase di progettazione. Insieme alla “vecchia” Educazione Civica, la Protezione Civile e Resilienza dovrebbero diventare materia d’insegnamento scolastico curriculare, almeno fino alle Secondarie di II grado.

TLC e infrastrutture SMART
Si propone l’attuazione di una politica delle telecomunicazioni per favorire le comunicazioni inemergenza e basata sulla diffusione capillare del WiFi urbano e sull’armonizzazione di reti, sistemi e servizi di telecomunicazione di nuova generazione per favorire l’interoperabilità tra operatori afferenti alle diverse strutture della Protezione Civile. Si propone altresì di legare indissolubilmente il concetto di resilienza e di sicurezza ai concetti di “smart mobility” e di “smart energy”, predisponendo servizi di telecomunicazioni wireless integrati in ambito urbano e su scala allargata facendo leva sulle “smart initiatives”, che molti Comuni italiani e Città Metropolitane stanno intraprendendo e di attuare immediatamente il numero unico europeo di emergenza 112 rendendo possibile anche il contatto tramite SMS.

Il punto di partenza: la Comunità locale resiliente
La “creazione” di una comunità locale resiliente – consapevole di convivere con i rischi accettabili, e capace di reagire in modo attivo ed integrato con le Autorità locali”(E. Galanti, 2010) – è una sfida complessa, che necessita sia di maggiore consapevolezza, sia di una “strumentazione” di sistema. La definizione di una “strumentazione” di sistema si realizza attraverso la disponibilità di professionalità e competenze adeguate e la definizione di strumenti in grado di supportare la “capacità di reazione”, integrandola con il sistema delle Autorità locali.

Il Volontariato: un patrimonio essenziale da tutelare e promuovere
Il Volontariato di Protezione Civile è semplicemente essenziale per il sistema di Protezione Civileitaliano. In Italia ci sono 800.000 unità, 4.000 Associazioni iscritte al registro nazionale, oltre 1.300 gruppi Comuni/intercomunali. L’Italia ha bisogno di un Volontariato sempre più professionalizzato e specializzato che esprima operatori di alto livello, in piena sintonia con l’organizzazione della pubblica amministrazione ed in grado di operare in sinergia con le altre Strutture operative, ma anche in contesti europei ed internazionali.

Status di Operatore di protezione civile e formazione permanente
Dopo le numerose maxi emergenze degli ultimi venti anni, alla luce delle novità normative e dell'evoluzione della complessità del settore, risulta ormai non più rinviabile il riconoscimento delle professionalità specifiche della protezione civile all’interno della Pubblica Amministrazione. E’ necessario un sistema di formazione permanente di tutti gli operatori, in modo particolare dei ruoli direttivi ed esecutivi della pubblica amministrazione, affinché siano valorizzate le professionalità all’interno di carriere specifiche, come accade in altri settori della Pubblica Amministrazione.

Le risorse
Il finanziamento delle attività di protezione civile deve passare dalla logica della gestione postevento (calamità-risorse disponibili) a linee di finanziamento ordinarie e coerenti con le attività da realizzare. Gli esperti auspicano la costituzione di una pluralità di fonti di finanziamento dirette e indirette, diversificate in relazione all’obiettivo da raggiungere, tra cui l’esclusione dal patto di stabilità delle spese ordinarie e straordinarie destinate ad attività di prevenzione, previsione, mitigazione dei rischi e manutenzione del territorio e l’istituzione di un Fondo di Rotazione Nazionale in Cassa Depositi e Prestiti, alimentato da una percentuale sul complesso dei giochi e delle lotterie e destinato al finanziamento di eventi emergenziali, in modo che parte dei proventi dell’azzardo servano a mitigare l’hazard.

Proposte operative per i candidati Premier:
1 Revisione della Legge 100/2012;
2 Ricognizione dei Fondi Strutturali e residui dei fondi nazionali non spesi e loro riallocazione rapida;
3 Predisposizione di un Piano nazionale decennale di messa in sicurezza del territorio a mitigazione del rischio idrogeologico e sismico;
4 Realizzazione di un piano di accompagnamento per le Unioni dei Comuni chestanno per condividere la Funzione Amministrativa “Protezione Civile” in maniera associata;
5 Realizzazione di un piano straordinario di formazione per il personale degli Enti Locali, Regionali e del Volontariato specializzato;
6 Realizzazione urgente di un percorso di stabilizzazione del personale precario di Protezione Civile;
7 Individuazione del percorso normativo più adeguato per il riconoscimento della figura di “operatore di protezione civile” per Regioni ed Enti locali;
8 Potenziamento del Comitato Paritetico con apertura al confronto con la Consulta Nazionale del Volontariato di Protezione Civile;
9 Apertura degli “Stati Generali della Protezione Civile” per arrivare ad un Testo Unico della Protezione Civile, che individui finanziamenti certi e procedure condivise sul
territorio nazionale;
10 Attuazione immediata del numero unico europeo di emergenza, 112;
11 Omogeneizzazione e chiarificazione (modello codici triage di pronto soccorso) del sistema di allertamento su tutto il territorio nazionale (a beneficio dei Cittadini, dei mass media e degli operatori).


Nessun commento: