sabato 24 agosto 2013

Nuove disposizioni sulla protezione civile



Novità sulla durata dello stato di emergenza, sugli ambiti di intervento definiti dalle ordinanze di protezione civile e sulla definizione delle risorse necessarie a far fronte alle emergenze: questi sono alcuni dei cambiamenti introdotti dal decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”. Il decreto legge, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 191 del 16 agosto 2013, passerà ora al vaglio del Parlamento per la conversione in legge, che dovrà avvenire entro 60 giorni dalla sua pubblicazione. Il decreto legge prevede all’art. 10 disposizioni che riguardano la protezione civile. In particolare, modifica nella legge n. 225/1992 alcuni commi dell’art. 5, che riguarda lo stato di emergenza e il potere di ordinanza; introduce al decreto legislativo n. 33/2013, che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, un nuovo comma all’art. 42, che riguarda gli obblighi di pubblicazione sugli interventi straordinari e di emergenza che comportano deroghe alla legislazione vigente; infine, abroga il comma 8 dell’art.1 del decreto-legge  n.  245 del 30  novembre  2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 21 del 27 gennaio 2006, “Misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania ed ulteriori disposizioni in materia di protezione civile”.
Rispetto alle modifiche all’art. 5 della legge n. 225/1992, elenchiamo le principali novità:
- Durata dello stato di emergenza. Cambia la durata dello stato di emergenza che ora può estendersi fino a 180 giorni, invece dei precedenti 90, ed essere prorogato fino a ulteriori 180 giorni, invece di 60. La modifica è introdotta nel comma 1-bis dell’art. 5 che sostituisce interamente il precedente comma 1-bis.
- Amministrazione competente in ordinario. L’amministrazione competente in ordinario non è più individuata nella delibera con cui è dichiarato lo stato di emergenza - com’era previsto dal precedente comma 1 dell’art. 5 -, ma è direttamente individuata nell’ordinanza per favorire e regolare il subentro dell'amministrazione pubblica competente in ordinario, emanata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile almeno dieci giorni prima della scadenza dello stato di emergenza. L’emanazione di quest’ordinanza era già prevista dall’art. 4-ter dell’art. 5.
- Ambiti delle ordinanze. Nel comma 2 dell’art. 5 sono elencate le attività che possono essere disposte tramite ordinanze, entro i limiti delle risorse disponibili, che sono:  a) organizzare e effettuare i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata dall'evento;  b) ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche; ) realizzare interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo strettamente  connesso all'evento, dando priorità a quelli finalizzati alla tutela della pubblica e privata incolumità; d) fare una ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e  private danneggiate, e dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, da realizzare sulla base di procedure definite con la stessa o un’altra ordinanza; e) avviare l'attuazione delle prime misure per far fronte alle esigenze urgenti definite dalla lettera d), secondo le direttive dettate con  delibera del  Consiglio dei Ministri, sentita la Regione interessata.

Rispetto quindi a quanto previsto dalla legge n. 100/2012, il decreto legge n. 93/2013 introduce la possibilità che con le ordinanze di protezione civile si dispongano gli interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo e si avviino le prime misure per il ripristino di strutture e infrastrutture e per il risarcimento dei danni.
- Risorse indicate nella delibera dello stato di emergenza. La delibera con cui è dichiarato lo stato di emergenza individua le risorse finanziarie da destinare agli interventi per l’emergenza nell’attesa della ricognizione dei fabbisogni effettivi ed indispensabili che farà il Commissario delegato. La delibera autorizza la spesa nell'ambito dello specifico stanziamento del “Fondo per le emergenze nazionali” e individua, in particolare, la quota di risorse destinate alle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata dall'evento (attività previste dalla lettera a del comma 2, art. 5). Se il Capo Dipartimento della Protezione Civile verifica che le risorse destinate alle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione risultano o stanno per risultare  insufficienti rispetto agli interventi da realizzare, presenta tempestivamente una relazione motivata al Consiglio dei Ministri, perché siano presi provvedimenti per integrare le risorse. Queste novità sono inserite nel comma 1 dell’art. 5 che sostituisce interamente il precedente comma 1.
- Fondo per le emergenze nazionali. Il Fondo da cui vengono attinte le risorse per fronteggiare le emergenze è definito “Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento della Protezione  civile”, e sostituisce il “Fondo Nazionale”, previsto dal precedente comma 5-quinquies. Per  il  finanziamento delle prime esigenze di questo Fondo è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per il 2013.
Il dl n. 93/2013 introduce anche un nuovo comma all'articolo 42 del decreto legislativo n. 33/2013 che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Con l’introduzione del comma 1-bis i Commissari delegati svolgono direttamente le funzioni di responsabili per la prevenzione della corruzione e di responsabili per la trasparenza. Queste figure sono previste rispettivamente dall’art. 1, comma 7, della legge n. 190/2012 e dall'articolo 43 dello stesso decreto legislativo n. 33/2013.
Infine il dl n. 93/2013 abroga il comma 8 dell’art. 1 del decreto-legge  30  novembre  2005,  n.  245, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21 che prevedeva presso il Dipartimento della Protezione Civile la costituzione di un nucleo composto da personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato per svolgere attività di monitoraggio e di accertamento delle iniziative adottate dalle strutture commissariali.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013
 




lunedì 5 agosto 2013

Giordania: la Protezione Civile nazionale e del Trentino in aiuto dei profughi siriani

130 mila rifugiati sono attesi in Giordania e per questo c’è bisogno di una costruzione prefabbricata che ospiterà un ospedale ad Azraq. Una missione umanitaria, dunque, per la Protezione civile nazionale e quella trentina in Giordania. L'intervento è stato richiesto dalla Commissione europea al Ministero degli Affari Esteri italiano. L'ospedale dovrebbe sorgere su una superficie di circa 1400 metri quadrati, nell'Azraq Refugee Camp che l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite sta ultimando di allestire in territorio giordano, su una superficie desertica di circa 15 chilometri quadrati, e che aprirà ufficialmente il prossimo 1 settembre. I tempi per la sua realizzazione sono strettissimi: entro la fine di ottobre la struttura del nuovo centro sanitario, che sarà poi consegnato alla Federazione internazionale della Croce Rossa per la gestione specifica dell'attività di assistenza sanitaria, dovrà infatti essere pronto.



Domenica di fuoco: paura a Campomarino in un camping

Una decina gli incendi sviluppatisi domenica  in regione, partire dalla notte, soprattutto nel Basso Molise. Da Rotello, Montecilfone e Montenero di Bisaccia le prime chiamate alla Sala Operativa dell'Agenzia regionale di Protezione civile, tra la mezzanotte e le 5, che hanno visto in azione Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, squadre di Protezione civile e nuclei forestali Arsiam. Ma è a Campomarino il caso più preoccupante, con rischi per l'incolumità dei bagnanti.. L'allarme alla SOUP è scattato poco dopo le 15: in fiamme fino ad ora 2mila mq di terreno lungo la Statale 16, vicino al camping Diomedea. A rischio vasta parte della pineta. Sul posto stanno operando i Vigili del Fuoco, gli operai forestali di Petacciato e le forze di Protezione civile. Paura nei pressi di Larino, vicino al cimitero per un rogo iluppatosi attorno alle 10 di stamani: in fumo 2000 mq di terreno; stessa apprensione a Termoli, a Difesa Grande, dove le fiamme hanno mengiato 1000 mq di incolto e seminativo. Sempre a Campomarino lungo la scarpata della Provinciale 40 sono andati in fumo questa mattina (verso le 11) 9mila mq di incolto, mentre a San Martino in Pensilis un rogo ha divorato (verso le 13) 500 mq di incolto. Molte le chiamate per incendi di carattere minore, qquasi tutti i roghi della mattinata sono spenti, ma l'allerta è al momento ancora elevata.

Giornata piena di roghi quella di sabato. Moltissime le chiamate alla Sala Operativa della Agenzia Regionale di Protezione civile. Sabato mattina roghi a Rotello, presso il centro abitato, e a Fossalto: intervenuti Corpo Forestale e Vigili del Fuoco nel primo caso, squadre AIB dell'Arsiam e Corpo Forestale nel secondo. Il rogo più preoccupante quello che si è sviluppato a Macchia Valfortore, loc.
Colle San Marco, a ridosso di alcune abitazioni. Sul posto hanno operato Corpo Forestale e Protezione Civile, oltre ad una squadra dei Vigili del Fuoco di Campobasso dato il pericolo per cose e persone. Un camper ha preso fuoco in via Vanoni a Campomarino nel pomeriggio mentre la stazione dei Carabinieri di Larino ha allertato la SOUP per un incendio in paese, in via De Gasperi Sul posto Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e Protezione civile. Intervento ancora in corso. A Pozzilli, San Martino in Pensilise Larino altri roghi di minore entità.